lunedì 27 ottobre 2008

Domande e risposte sulla scuola

Nell'ultimo mese l'Italia è stata attraversata da una protesta in lungo ed in largo del mondo studentesco in primis e del corpo docente in primis bis. Come più volte documentato da giornali non schierati con la protesta, si è trattato spesso di sparute minoranze con grande visibilità mediatica, mentre al contrario la stragrande maggioranza (più o meno silenziosa) continuava regolarmente a svolgere il proprio compito. Non è neanche certo che gli studenti siano in blocco contro l'azione di questo Governo, non esiste alcuna statistica o ricerca in merito. Sta di fatto che il 30 ottobre è previsto uno sciopero generale del mondo dell'istruzione indetto dai sindacati. Urge dunque portare all'attenzione ed al chiarimento alcuni punti deliberatamente falsificati a proposito della rioganizzazione voluta dal Ministro Gelmini (allo stato attuale non esiste alcuna riforma né del mondo scolastico né tanto meno del mondo universitario).

Il modulo nella scuola primaria rappresenta una grande conquista della migliore pedagogia degli anni '70-'80. Il ritorno al maestro unico o al maestro prevalente rappresenta un indietreggiamento verso il passato e la distruzione del sapere prodotto dalla scuola elementare tra le migliori del mondo. La scelta di migrare dal maestro unico ad una formazione di tipo modulare è, come si evince dagli atti parlamentari, una scelta ideologica compiuta dal PCI-PDS in accordo con i sindacati, che si vedevano così piovere una manna dal cielo di posti di lavoro gratuiti ergo di iscritti. La pedagogia degli anni '70-'80 ha fallito nei suoi intenti: la scuola primaria italiana che una volta poteva fregiarsi del podio a livello internazionale, è oggi precipitata addirittura dietro Paesi come Cipro e Repubblica Ceca nella matematica e nelle scienze. Una rilevazione INVALSI ha messo in luce che nella IV classe soltanto il 65% degli studenti ha conoscenze grammaticali e lessicali della lingua italiana ed una capacità di comprensione globale e particolare del testo giudicate sufficienti (dato che scende addirittura al 58% nella prima media): ciò ha creato negli ultimi anni un gravissimo disequilibrio nell'apprendimento superiore, in quanto gli elementi di base per l'organizzazione del pensiero e della critica si sviluppano proprio nei primi anni di scuola. Le prestazioni di eccellenza nella scuola elementare coinvolgono appena l'8% del totale degli alunni, laddove in altri Paesi si raggiunge anche il 38%. Tali rilevazioni hanno in oltre evidenziato come il livello di apprendimento sia a scalare verso il basso con il progredire delle classi: tale declino è messo in luce dal fatto che gli alunni di quarta elementare vanno sensibilmente peggio rispetto agli alunni di seconda elementare. In tutte le classifiche di rilevamento internazionali la scuola primaria italiana è precipitata rispetto agli anni '70: questo spiega perché nessun Paese europeo ha adottato il modulo, conservando il maestro unico. È dunque giunto il momento di superare questo obbrobrio che è causa anche dello scarso rendimento scientifico degli alunni italiani.

Il ritorno al maestro unico con tempo didattico di 24 ore cancellerà il tempo pieno e costringerà milioni di famiglie a doversi attrezzare in modo diverso, magari pagandosi mense private o baby-sitter. Il tempo didattico di 24 ore sarà soltanto una delle scelte a disposizione delle famiglie: in aggiunta infatti verranno attivate classi da 27 ed anche 30 ore, alle quali si potranno aggiungere altre 10 ore di attività scolastiche comprensive del tempo mensa, che dunque rimane a carico dell'amministrazione. Questa misura era prevista già nel disegno Moratti 57/2004: le accuse di voler cancellare il tempo pieno si rivelarono a posteriori perfettamente strumentali, tanto è vero che oggi si parla nuovamente di abolizione del tempo pieno. Anzi, proprio grazie al fatto che 2 docenti su 3 non avranno più obblighi di insegnamento scolastico, esso sarà potenziato: l'estensione del servizio di questi docenti permetterà nei prossimi anni la creazione di quasi 4000 nuove classi a tempo pieno, che riguarderanno una cifra assolutamente ragguardevole di quasi 80.000 alunni.

Come la mettiamo con il licenziamento di 87.000 insegnanti? Soprattutto i precari saranno penalizzati da questa nefasta scelta. Non ci sarà alcun licenziamento ma soltanto il blocco delle assunzioni che porterà ad una regolarizzazione del rapporto alunni/docenti maggiormente in linea con gli altri Paesi europei. L'Italia ha un rapporto alunni/docenti di 9:1 (includendo nel conto anche gli insegnanti di sostegno), in linea con la media OCSE 11:1 (escludendo dal conto gli insegnanti di sostegno) ma abbondantemente al di sotto di alcuni grandi Paesi europei come Germania (18:1), Francia ed Inghilterra (20:1). Per quanto riguarda i precari, lo Stato non può trasformare la scuola in un ammortizzatore sociale: allettati dalle promesse della sinistra sulla magica moltiplicazione dei posti di lavoro, troppe persone hanno scelto di seguire una strada lavorativa che già da anni sta creando grossi problemi nel comparto scuola, nonostante il numero di docenti sia assolutamente tra i più elevati d'Europa. Questo significa che per anni si è portato avanti una politica sbagliatissima di false promesse, alle quali il Governo Berlusconi IV non vuole più dare seguito. Infine, parte di questo taglio era già stato deciso dal Governo Prodi II, che aveva a sua volta rilevato lo stato insostenibile per la finanza pubblica della scuola italiana. La riduzione di personale non avverrà inoltre tutta insieme ma sarà spalmata su un programma di 4 anni e verrà dunque completata nel 2012.

Il ritorno al maestro unico cancellerà inoltre gli insegnamenti oggi fondamentali come l'inglese e l'informatica, renderà ingestibili le classi multietniche tipiche del nostro tempo e penalizzerà l'apprendimento di coloro che hanno bisogno di più tempo per apprendere. Il taglio previsto degli insegnanti di inglese per 11.200 unità non penalizzerà in alcun modo l'apprendimento di tale lingua: sono previsti corsi di formazione di 150/200 ore per i docenti della scuola primaria, tanto è vero che nelle tabelle ministeriali le ore didattiche dedicate a tale insegnamento sono rimaste assolutamente identiche. Le classi multietniche esistono in tutte le società avanzate occidentali, e nessuna di queste ha adottato il sistema del modulo: non c'è nessuna ragione per ritenere la società italiana talmente più complessa rispetto a quella francese, inglese, tedesca o statunitense da giustificare la scelta del triplo maestro. Infine, il settore dei docenti di sostegno, come si evince dalle tabelle ministeriali, è l'unico che non subirà alcun taglio di docenti, 0 su 0 nei prossimi anni, questo nonostante il rapporto docenti di sostegno/alunni superi in molti casi quello stabilito dalla legge, la quale lo regola ad 1:138, mentre in molte province del Nord la media è di 1:100 e a Trapani addirittura 1:42. Non risultano statistiche che abbiano rilevato in questa città una presenza tre volte superiore, rispetto alla media nazionale, di bambini con difetti di apprendimento. Per il 2008/2009 è stato confermato il dato stabilito dal Governo Prodi II per il 2007/2008: 90.882 posti per circa 174.000 alunni.

Inoltre, veranno chiuse le scuole di montagna e tutte quelle realtà territoriali isolate, costringendo le famiglie a spostamenti chilometrici in un Paese che non prevede alcun tipo di servizio scuolabus. Bisognerebbe dimostrare questo assunto basandosi sul testo della legge, cosa che è impossibile perché nessuna norma lo prevede. La razionalizzazione delle scuole isolate avverrà attraverso la riorganizzazione del settore amministrativo: non vi sarà più un preside ed un segretario per ogni scuola, ma in base alla dimensione degli istituti queste figure potranno gestire 2 o più realtà. Quindi è falso che verranno chiuse scuole di montagna, è vero invece che diminuirà il personale amministrativo.

In aggiunta a tutto questo, la finanziaria prevede un taglio di ben 8 miliardi al comparto scuola. Il Ministro Tremonti fa pesare sulla scuola il 25% della sua razionalizzazione: anche noi vogliamo contribuire al risanamento dei conti pubblici italiani ma non possiamo accettare di farci carico di un taglio così elevato che penalizzerà la didattica scolastica. Il taglio previsto dal Ministero, sfrondato di ideologismi e spiriti di parte è, dati alla mano, di 3,5 miliardi di euro. Il risparmio con la razionalizzazione delle spese servirà inoltre per avviare un grande programma di contrasto alla decadenza strutturale delle nostre scuole: sono migliaia in tutta Italia gli edifici che avrebbero bisogno di un serio intervento edilizio, ed oltre 100 gli istituti che probabilmente non otterrebbero l'agibilità in base alle norme vigenti. È necessario intervenire subito per la sicurezza dei bambini. Di più, oltre 2 miliardi di euro verranno investiti in incentivi all'insegnamento che produrranno un notevole aumento di stipendio, la cui finalità è espressamente perseguita da questo Governo per allineare lo stipendio dei nostri docenti a quello dei maggiori Paesi europei: non c'è infatti nessuna ragione per la quale un docente tedesco guadagni 20.000€ l'anno in più rispetto al collega italiano.

Sul resto della riforma, elementi quali la reintroduzione del voto in condotta, la reintroduzione del giudizio numerico, la reintroduzione dell'uso del grembiule hanno trovato in tutti i sondaggi maggioranze positive così bulgare da rendere difficile una contestazione. Si tratta comunque di norme di tipo comportamentale che poco hanno a che vedere con la riorganizzazione del personale scolastico: norme che libereranno le famiglie dalle difficoltà di comprendere giudizi spesso astrusi e che forniranno ai docenti uno strumento in più nella lotta a comportamenti deplorevoli.

9 commenti:

  1. permettimi di farti i complimenti per l'ottimo lavoro che stai facendo; questo blog è splendido e utilissimo.
    bene, dopo i complimenti, approfitto subito di te per chiederti se puoi aiutarmi a trovare informazioni sulla diminuzione dell'orario negli istituti tecnici e artistici, soprattutto per quanto riguarda le ore di laboratorio, che si dice (cioè la preside della scuola di mia figlia ha detto) sia stata stabilita dal ministro.
    grazie
    cat

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  2. Grazie cat, vorrei tanto aiutarti ma non mi sono mai occupato di istruzione secondaria né penso di avere intenzione di farlo, altrimenti la mia vita privata va a farsi benedire! Posso solo dirti che la diminuzione di orario è effettiva, nel senso che è stata portata a 32 ore (Fioroni aveva stabilito 36), quindi non è peregrina l'idea che, grazie all'autonomia scolastica, alcuni istituti preferiscano sacrificare laboratori e/o corsi specialistici.
    Va cmq aggiunto che manca ancora un regolamento di settore, che verrà presentato a breve e che varrà dal prossimo anno. Quello che si sa è che si ridurranno gli indirizzi onde evitare la frammentazione della preparazione e l'ultimo anno sarà diversificato sulla base della scelta dello studente relativa alla prosecuzione universitaria oppure all'accesso immediato al mondo del lavoro.
    Io ho trovato una buona revisione generale qui:
    http://www.albertopiccini.it/2008/09/20/riforma-gelmini-i-contenuti-del-piano-programmatico-di-razionalizzazione-della-scuola/
    Mentre qui, al sindacato Gilda, si dice chiaramente che i tagli di orario non riguardano i laboratori:
    http://www.gildavenezia.it/com/Archivio/2008/ott08/sintesi_piano.htm

    Tieni presente però, come ripeto, che i piani programmatici specifici non sono ancora stati presentati, quindi non so la Preside della tua scuola su cosa si basi per dire che la Gelmini taglia i laboratori (e meno male che non fa rima, sennò sai che pacchia per loro!). Cioè in verità lo so, e non è difficile intuire il perché...

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  3. per carità! la vita privata è sacra(che già siamo in calo demografico...) :D
    comunque grazie, almeno adesso so cosa cercare
    cat

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  4. Grazie per le informazioni che offri con questo blog. Anche se sono da sempre di sinistra non mi piace del tutto l'impostazione ideologica che si sta dando alle contestazioni. Vorrei quindi capire di più, anche se è molto difficile. Anche dai commentatori a favore dei provvedimenti del governo, come mi pare questo blog, non riesco a capire come si possano aumentare i servizi con tagli di quella entità. Razionalizzare le spese? Facile a dirsi, ma COME?? Prendi ad esempio il tempo pieno: come si potrà continuare a farlo come è ora (con due insegnanti e una sostanziale continuità didattica tra mattina e pomeriggio)? Concorderai con il fatto che non si potrà certo chiedere all'insegnante unico di fare 40 ore. E tornare alla vecchia concezione del doposcuola mi pare un regresso. Riesci a spiegarmelo? Grazie
    Moreno

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  5. Si certo Moreno, grazie di essere intervenuto, i commenti al blog aiuteranno ad integrare ciò che manca.

    Allora, come si evince dal piano programmatico, p. 22:
    http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer?tipo=BGT&id=312604
    le classi a tempo pieno saranno affidate a 2 docenti. Questo dice la legge, non un povero blogger che analizza il mondo scuola, lo rapporta al sistema Italia e non può che essere d'accordo con quanto previsto dal decreto Gelmini che se si sa leggere altro non è che la prosecuzione del piano Fioroni.

    È ovvio che un insegnante non fa 40 ore settimanali (sarebbe impossibile anche a causa dei contratti di lavoro nazionali), tanto è vero che da quanto ho capito per la scuola primaria sono previsti quadri da 22 ore nelle classi a tempo normale.
    Gli insegnanti in esubero (ricordo: oggi abbiamo 3 docenti per due classi, quindi se domani li riconduco a 2 mi se ne libera 1. Moltiplico questo 1 per una cifra a qualche zero e ho migliaia insegnanti in esubero che qualcosa dovranno fare perché il licenziamento nella P.A. non è previsto: ergo, fanno attività didattiche, "estensione di servizio" si chiama, che con l'autonomia scolastica verranno decise dalle scuole, presumo) serviranno a tale scopo.
    D'altronde, i signori sindacalisti dovrebbero spiegarmi come mai in Europa esiste l'insegnante unico ovunque e pure il tempo pieno... Qui la situazione europea:
    http://www.ilsussidiario.net/articolo.aspx?articolo=6341

    Spero di aver risposto alla tua domanda, se noti errori o imprecisioni o mancanze (purtroppo sempre dietro l'angolo) segnalamele...

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  6. ma non ho capito perche cavolo i taglia sono di 3.5 miliardi e non di 8...???allora i taglia sono esattamente di 7.8 miliardi...di cui 30% riutilizzato per la formazione degli insegnanti e per l'aumento dei loro salari...ma il 30% di 7.8 son circa 2.3 miliardi..me ne restano qnd 5.5 ....non 3.5 ...mi puoi spiegare qnd da dove esce 3.5? grazie

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  7. Il 3,6 (per l'esattezza) esce dalle tabelle ministeriali. Se vai a vedere la finanziaria nel dettaglio, noterai che al Ministero della Pubblica Istruzione, Università e Ricerca (MIUR), si passa da 55,6 miliardi nel 2009 a 51,9 miliardi nel 2011.

    Non so che tipo di conti si facciano su internet (quei 2,3 miliardi sono veri), ma le tabelle ministeriali parlano chiaro ed a quelle bisogna fare riferimento. Nel post sulla finanziaria 2009 (non quindi il DPEF) ci sono inoltre ulteriori dati che mostrano come alla scuola siano stati dati per il prossimo anno oltre 600 milioni in più rispetto a quest'ultimo. Mi scuserai se non linko i vari documenti ma in questo blog sono citati più volte.

    Buona giornata, ciao

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  8. "la scuola primaria italiana... è oggi precipitata addirittura dietro paesi come Cipro e Repubblica Ceca nelle matematiche e nelle scienze".
    Affermi questo ma senza fonti: puoi fornirle per favore? A me risulta che la primaria italiana sia per l'OSCE fra le prime dieci del mondo. Grazie Andrea

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  9. La lettura dei dati OSCE-PISA va fatta nel modo corretto: il test scientifico PISA dimostra che i nostri alunni sono degli ignorantoni, ed è relativo ai quindicenni. Nel test OSCE-PISA non si parla affatto di scuole elementari, se lei ha dati diversi li fornisca, perché quelli pubblicamente consultabili parlano di tutt'altro. Ad esempio che la scuola primaria italiana è nona soltanto per la voce relativa alla spesa pro capite per studente, che è cosa affatto diversa del grado di valutazione sulla sua capacità di formare degnamente gli alunni.
    Anzi, è lecito pensare che proprio la bassa preparazione dimostrata dai nostri studenti (a tutti i livelli) sia frutto di un percorso deficitario che comprende anche e soprattutto le elementari, e non già che diventino tutti ciucchi a partire dalla prima media...

    PS: mi scusi per il ritardo della risposta ma il visualizzatore commenti ha inviato la notifica nella casella email solo pochi giorni fa...

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