martedì 21 ottobre 2008

Dati per spiegare la riforma dell'Istruzione

Otto slide, più una copertina con tre parole d'ordine: «Educazione, merito, efficienza. La scuola cambia». Ai senatori del Pdl e della Lega che l'ascoltavano l'altra sera, nell'aula della commissione Difesa di palazzo Madama, il ministro Mariastella Gelmini ha illustrato i punti della riforma su cui il Senato si pronuncerà la prossima settimana. La prima slide è d'attacco: da 40 anni la sinistra rovina la scuola. La causa, spiega Gelmini, è nella cultura del '68 che ha eliminato il merito e livellato tutto verso il basso. La scuola deve educare - spiega la slide - così come gli ospedali devono curare. Il 97% delle risorse servono a pagare gli stipendi «rimangono solo le briciole per merito, ricerca e formazione». L'Italia occupa il penultimo posto per numero di laureati, preceduta da Cile e Messico. Si spende di più con risultati inferiori agli altri Paesi. Il capitolo dell'educazione comprende «cittadinanza e Costituzione»: per integrare gli studenti stranieri, per l'educazione ambientale e stradale. E il ministro rinnova una garanzia: «il tempo pieno alle elementari sarà aumentato del 50%» ridistribuendo i maestri non più impegnati nella compresenza in classe. E il voto in condotta «per combattere il fenomeno del bullismo» ma anche per valutare gli studenti sul piano del comportamento. Maestro unico. La seconda slide del ministro è una «tirata» per il maestro unico. «Solo in Italia - recita la slide - ci sono più maestri per alunno. Tutti i Paesi d'Europa hanno il maestro unico». Perché unico? «Per garantire ai bambini un punto di riferimento chiaro e sicuro. Per dare autorevolezza al ruolo dell'insegnate. Al maestro saranno affiancati l'insegnate d'inglese e l'insegnante di religione». La slide si chiude con l'elogio del grembiule: educa all'eguaglianza di tutti i bambini e mette fine alla corsa alla griffe. Dunque, conclude il ministro, un risparmio per le famiglie. Torna il voto: per tornare alla chiarezza «contro giudizi confusi e incomprensibili per gli alunni e per le loro famiglie. "Discreto" è ambiguo, spiega il ministro. Un 7 è un 7». Premi fino a 7mila euro l'anno: premiare i docenti meritevoli, investendo così sulla qualità e sulla loro preparazione. Il governo prevede per questa voce premi di produttività quantificati nella slide «fino a 7000 euro annui entro il 2012». Più bidelli che carabinieri: nella sua battaglia contro gli sprechi il ministro Gelmini accende un riflettore sul numero dei bidelli: sono 167 mila, più numerosi dei Carabinieri (116 mila). La media è di 1 bidello ogni 2 classi e sono esentati dal servizio di pulizia . E le classi? Sono più di 10 mila quelle con meno di 10 alunni. In Italia c'è un docente ogni 9 alunni, in Europa uno ogni 13. Nelle scuole 1.350.000 dipendenti sono troppi. La slide regala anche due casi limite: a Mestre, in una scuola serale, ci sono 11 insegnanti ma nessun alunno iscritto; a Como, invece, una sola classe elementare è gratificata dalla presenza di 9 maestre. Tempo pieno e meno assunzioni ma nessun licenziamento: le cattedre verranno diminuite limitando le nuove assunzioni nei prossimi 3 anni (come già deciso dal governo Prodi). Più risorse per innovazione ed edilizia scolastica. Non si toccano gli insegnanti di sostegno e le scuole di montagna. Le due slide conclusive riferiscono, una, i giudizi positivi di due editorialisti, Giovanni Sabbatucci sul Messaggero e Angelo Panebianco sul Corriere della Sera; l'altra, invece, riferisce un sondaggio di Renato Mannheimer trasmesso nel programma Porta a porta lo scorso 22 settembre sull'accoglienza positiva degli italiani ai provvedimenti del ministro.

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