sabato 1 novembre 2008

Università: 230 docenti per diritto ereditario

Di Emanuele Lauria per palermo.repubblica.it

Sono tanti con lo stesso nome. Troppi. E anche quando non si chiamano nello stesso modo, spesso sono parenti. Mogli, nipoti, cugini, cognati. Sono loro i padroni dell´Università. Famiglie. Ne abbiamo contate cento, probabilmente ce ne sono molte di più.

Abbiamo contato duecentotrenta consanguinei sparsi in aule, dipartimenti, facoltà. Un altro elenco verosimilmente incompleto, anche perché ci siamo fermati soltanto a ordinari, associati e ricercatori. Tralasciando il campo dei dottorati di ricerca. Un numero indiscutibile è però questo: il 54,7 per cento dei docenti dell´ateneo sono palermitani.

E due su tre, esattamente il 66, 8 per cento, vengono dalla provincia. Solo Napoli eguaglia la capitale della Sicilia in questa performance. Palermo è davanti a Catania e a Messina, a La Sapienza di Roma, a Torino, a Milano e a Bari. E il luogo di provenienza dei docenti, come spiega il professore della Bocconi Roberto Perotti nel suo libro «L´università truccata» (Einaudi), è il principale metodo «per quantificare più sistematicamente, anche se indirettamente, il ruolo del nepotismo e delle connessioni nell´università italiana».

L´altro - metodo - consiste nello studiare la frequenza dell´omonimia. Noi abbiamo cercato di andare oltre. Ricostruendo la fitta rete di intrecci familiari che sostiene il mondo accademico palermitano. Ecco i docenti parenti. Ecco le cento famiglie. I clan universitari più numerosi si scoprono in quattro facoltà: Medicina (58 docenti imparentati fra loro), Agraria (23 su appena 129 professori), Giurisprudenza (21).

In tutto sono almeno 230 i docenti parenti, legati con almeno un altro insegnante dell´ateneo da un rapporto di consanguineità di primo grado. Molti probabilmente sono i bravi, quelli che hanno la ricerca nel dna e fin da ragazzi sviluppano nell´ambiente familiare l´amore per gli studi. Ma sino che punto i rampolli dei «baroni» non ostacolano le ambizioni di altri studenti che non hanno il parente che conta? A Palermo come altrove, forse più che altrove visti i numeri, l´università può proporsi come casta.

La storia è quella di figli che salgono in cattedra per diritto ereditario, fratelli e sorelle che succedono inevitabilmente ai loro padri e ai loro zii, nipoti e cugini immancabilmente primi al pubblico concorso dove c´è sempre un docente in commissione che aiuta un altro. Alla fine, quest´inchiesta dimostra che non sempre ma troppo spesso quello che conta è il nome che si porta.

Un altro dato significativo riguarda la collocazione dei parenti docenti: in sessanta delle cento famiglie censite, ci sono almeno due componenti di stanza nello stesso dipartimento o nello stesso settore scientifico disciplinare. Per inciso, a Bari, dopo gli scandali degli anni scorsi, l´università ha adottato un codice etico che ha bandito la nomina di parenti stretti nello stesso settore e nella stessa facoltà. A Palermo questa regola non c´è.

E regnano le dynasty, che si formano in silenzio. A Medicina, dove la scienza è una vocazione ma pure un comodo bagaglio ereditario, c´è il record di parenti ma anche quelli dei docenti che sono 448. La parentopoli si annida naturalmente anche in altre facoltà. Ad esempio a Economia, il reame dei Fazio. Il capostipite è Vincenzo, ordinario di Scienze economiche, aziendali e finanziarie. Nello stesso suo dipartimento ci sono altri due Fazio: i suoi figli, Gioacchino associato e Giorgio ricercatore. Insegnano la stessa materia di papà.

Il preside di Economia si chiama Carlo Dominici, suo figlio Gandolfo è anche lui in facoltà per istruire gli studenti in Scienze economiche. Poi ci sono i due Bavetta, l´ordinario Sebastiano (fino a ieri l´altro assessore comunale) e Carlo associato, figli di Giuseppe che lì a Economia c´era fino a qualche tempo fa. Ora è in pensione. Un ultimo caso di padre e figli di quella facoltà: il docente di economia aziendale Carlo Sorci, che è anche presidente di una società regionale, e sua figlia Elisabetta - ricercatrice - che insegna Diritto commerciale.

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