domenica 15 novembre 2009

Come cambia la ricerca in Italia

Dopo l'università, il Ministro dell'Istruzione Gelmini firma un altro provvedimento ancora più importante: quello legato al tema della ricerca in Italia. Ancora una volta, la parola d'ordine è meritocrazia. Gli enti e le comunità scientifiche d'ora in poi dovranno mettere fine alle nomine politiche, e dotarsi di autonomia e responsabilità: redazione dei propri statuti, pianificazione triennale dell' attività, attraverso veri e propri business-plan, partecipazione al capitale di rischio, possibilità di chiamare «cervelli», organi di gestione più snelli. La selezione dei presidenti e dei componenti dei consigli di amministrazione avverrà attraverso una procedura pubblica, con candidature esaminate da un comitato di esperti di livello nazionale e internazionale. Compare anche in questo decreto il numero 7, ad indicare la quota di fondi per progetti speciali che verrà ripartita sulla base di criteri meritocratici. In tal modo si dovrebbe combattere la fuga dei cervelli, e magari cominciare ad attirare anche menti straniere, offrendo loro un sistema snello, meno burocratico e più attento alle esigenze della ricerca in senso stretto, giacché da ora parametro di riferimento per tutti sarà il Programma Nazionale della Ricerca (PNR).

Positivi i commenti dei responsabili dei principali centri di ricerca, dal CNR all'INGV agli altri. Come al solito l'opposizione sospende il giudizio (sempre meglio di certi sindacati contrari a prescindere), forse preoccupata che una fetta importante della sua base elettorale appoggi le riforme di un governo di centrodestra, forse preoccupata dalla fine delle nomine politiche o forse preoccupata del fatto che una delle riforme più importanti in ambito scientifico e culturale italiano dall'epoca del fascismo ad oggi porti la firma di un Ministro dal diverso colore politico. Insomma sempre e comunque contro, mai una volta che abbiano il coraggio di dire "una buona base su cui lavorare", come hanno fatto le persone intelligenti. L'esame in Parlamento per la conversione in legge dovrà correggere gli eventuali punti di criticità che venissero sollevati al termine dell'analisi della portata del testo proposto.

Tale decreto si bassa sulla legge-delega del 27 settembre 2007 n. 165 che dava mandato al Governo di riordinare gli enti di ricerca. Il testo del DL è stato presentato nel Consiglio dei Ministri n. 69 del 12/11/2009.

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