venerdì 12 dicembre 2008

Scuola, maestro unico a richiesta. Nel 2010 riforma superiori

Scuola, maestro unico a richiesta. Nel 2010 riforma superiori

Roma, 11 dic (Velino) - Rinviata di un anno la riforma delle superiori. Partirà dal primo settembre 2010 “per dare modo alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi” dicono dal ministero dell’Istruzione. Sul secondo ciclo “si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti”. Fra i punti principali della riforma ci sono la semplificazione degli indirizzi scolastici, con gli istituti tecnici che passano da 39 a 11 e la riorganizzazione del sistema dei licei. Allo studio un legame più stretto fra le richieste del mondo del lavoro e la scuola e l’aumento delle ore di lingua inglese, delle materie scientifiche e di matematica. La nuova scuola primaria partirà invece dal prossimo anno ma anche in questo caso ci sono delle novità rispetto al decreto della Gelmini. Il tanto contestato “maestro unico” alle elementari sarà attivato su richiesta delle famiglie. È confermato nel verbale dell'incontro che si è svolto a Palazzo Chigi tra i sindacati della scuola e il governo. Presenti il sottosegretario Gianni Letta, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e i titolari dell’Innovazione e Pa Renato Brunetta e del Lavoro Maurizio Sacconi. All'incontro hanno partecipato anche i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

Per la SCUOLA PRIMARIA l'orario settimanale di 24 ore (che riguarda le prime classi per il 2009-10), sarà dunque una opzione che le famiglie potranno chiedere, accanto alle 27 e alle 40 ore. Alle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due docenti. Alle MEDIE previsto un tempo scuola da 29 a 30 ore, secondo i piani dell'offerta formativa delle scuole autonome. Le classi con il tempo prolungato, ferma restando l'esigenza che si raggiunga il previsto numero di alunni, funzioneranno con non meno di 36 e fino a un massimo di 40 ore. Nella SCUOLA DELL’INFANZIA si garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con l'assegnazione di due insegnanti per sezione. Quello con attività didattiche solo al mattino sarà un modello organizzativo residuale, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie. Il numero massimo di alunni per classe non verrà elevato ed è prevista la tutela del rapporto di un docente ogni due alunni disabili. Il governo si impegna infine a costruire un tavolo permanente per ricercare le possibili soluzioni per tutelare i precari.

Soddisfazione è stata espressa dai sindacati: Francesco Scrima (Cisl scuola) e Raffaele Bonanni salutano positivamente l'apertura di un tavolo di confronto “nel quale ci attiveremo da subito perché la tutela delle condizioni di lavoro del personale precario e le sue prospettive di continuità lavorativa trovino assoluta priorità”. Parla di “risultati concreti” ottenuti anche Massimo Di Menna (Uil) che esprime una valutazione “estremamente positiva” della riunione odierna. Giudizio positivo sull'apertura del tavolo e sugli impegni assunti dal governo arriva anche da Gennaro Di Meglio (Gilda) e Achille Massenti (Confsal). “Consideriamo importante che si riprenda il confronto, era una nostra fondamentale richiesta” ha detto Domenico Pantaleo (Flc-Cgil), aggiungendo tuttavia che “sulla primaria rimangono delle ambiguità. Apprezziamo anche l'apertura sul precariato, ma ricordiamo che rimangono i tagli al settore e chiediamo che non condizionino i regolamenti attuativi sulla scuola secondaria”. Per questo “nessun passo indietro sullo sciopero di domani”. I regolamenti attuativi saranno presentati in Cdm martedì prossimo: “Dopo tanti anni di discussione, verrà portata in Consiglio dei ministri una riorganizzazione organica dell'offerta formativa della scuola italiana: si tratta di una proposta che per i suoi contenuti può essere definita storica” ha commentato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini. Intanto la commissione Cultura della Camera ha dato il via libera al decreto sull’università senza modifiche. Da lunedì il testo passerà all'esame dell'Aula per il via libera definitivo. “Entro il 18 dicembre il decreto dovrebbe essere convertito”, ha spiegato Valentina Aprea, presidente della commissione Cultura.

Nessun commento:

Posta un commento