Roma, 11 dic (Velino) - Rinviata di un anno la riforma delle superiori. Partirà dal primo settembre 2010 “per dare modo alle scuole e alle famiglie di essere correttamente informate sui rilevanti cambiamenti e sulle innovazioni degli indirizzi” dicono dal ministero dell’Istruzione. Sul secondo ciclo “si aprirà un confronto con tutti i soggetti della scuola sull'applicazione metodologico-didattica dei nuovi regolamenti”. Fra i punti principali della riforma ci sono la semplificazione degli indirizzi scolastici, con gli istituti tecnici che passano da 39 a 11 e la riorganizzazione del sistema dei licei. Allo studio un legame più stretto fra le richieste del mondo del lavoro e la scuola e l’aumento delle ore di lingua inglese, delle materie scientifiche e di matematica. La nuova scuola primaria partirà invece dal prossimo anno ma anche in questo caso ci sono delle novità rispetto al decreto della Gelmini. Il tanto contestato “maestro unico” alle elementari sarà attivato su richiesta delle famiglie. È confermato nel verbale dell'incontro che si è svolto a Palazzo Chigi tra i sindacati della scuola e il governo. Presenti il sottosegretario Gianni Letta, il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini e i titolari dell’Innovazione e Pa Renato Brunetta e del Lavoro Maurizio Sacconi. All'incontro hanno partecipato anche i segretari di Cisl e Uil Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.
Per la SCUOLA PRIMARIA l'orario settimanale di 24 ore (che riguarda le prime classi per il 2009-10), sarà dunque una opzione che le famiglie potranno chiedere, accanto alle 27 e alle 40 ore. Alle classi funzionanti a tempo pieno saranno assegnati due docenti. Alle MEDIE previsto un tempo scuola da 29 a 30 ore, secondo i piani dell'offerta formativa delle scuole autonome. Le classi con il tempo prolungato, ferma restando l'esigenza che si raggiunga il previsto numero di alunni, funzioneranno con non meno di 36 e fino a un massimo di 40 ore. Nella SCUOLA DELL’INFANZIA si garantirà prioritariamente il tempo di 40 ore con l'assegnazione di due insegnanti per sezione. Quello con attività didattiche solo al mattino sarà un modello organizzativo residuale, sulla base della esplicita richiesta delle famiglie. Il numero massimo di alunni per classe non verrà elevato ed è prevista la tutela del rapporto di un docente ogni due alunni disabili. Il governo si impegna infine a costruire un tavolo permanente per ricercare le possibili soluzioni per tutelare i precari.
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